Anche quest’anno il 4 ottobre si è celebrato il “Giorno del dono”, una ricorrenza, nel nostro Paese stabilita per legge nel 2015, con l’obiettivo di valorizzare e coltivare la solidarietà come fonte di maggiore coesione sociale e opportunità di miglioramento della vita di ciascuno. La Scuola “Quirino Maiorana”, diretta dalla dott.sa Gisella Barbagallo, per l’occasione ha organizzato, a cura dei referenti per la Legalità, una serie di iniziative utili a sensibilizzare i ragazzi alla bellezza di un gesto di generosità che nulla attende in cambio, ma, molto spesso, riceve più di quanto si è dato. Gli alunni, preparati e guidati dai professori, sono stati, così, introdotti al tema dai docenti del Gruppo Inclusione e quindi invitati a scrivere e condividere in classe le proprie riflessioni sul significato del dono. Chi ha voluto ha, poi, partecipato alla costruzione del primo nucleo di una biblioteca scolastica fondata sul principio del “Dona un libro, prendi un libro”, mentre tutti hanno avuto l’opportunità di conoscere alcune associazioni di volontariato, attive nella nostra città, il cui operato si fonda proprio sul senso del dono al prossimo. I ragazzi delle terze classi hanno, così, partecipato ad un doppio incontro con i volontari della sede catanese dell’ABIO, associazione che si occupa di alleviare il più possibile l’esperienza dei bambini ricoverati in ospedale, e con i volontari della Fondazione “Francesco Ventorino” che gestiscono la Casa di accoglienza “Rosario Livatino” con l’obiettivo supportare il recupero di chi ha commesso un reato. Le classi prime e seconde, insieme alle quinte sezioni A, B, C del Circolo Didattico “E. De Amicis”, protagonisti della manifestazione, hanno conosciuto gli amici del Banco Alimentare (fondazione che si occupa di ridurre gli sprechi alimentari e aiutare le persone più bisognose) e i volontari del “Centro Astalli” di Catania, associazione attiva nel “servire, difendere, accompagnare i rifugiati e gli sfollati di tutto il mondo”. Una giornata di riflessione in definitiva, ma vissuta come una festa in quel clima di gioia e serenità che sono propri di chi ha compreso il profondo significato della solidarietà e della generosità gratuita e spontanea.
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